Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti
Stenta a decollare il progetto Clil, cioè la materia svolta in lingua straniera. Sarà l’ultima prova con le vecchie regole
di SALVO INTRAVAIA
La macchina della maturità scalda i motori.Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha firmato l’ordinanza che fissa le regole per condurre le ultime prove dell’era Berlinguer-Fioroni. Scegliendo anche le tracce per la prima e le seconde prove, questa è la prassi, sottopostele dal capo della struttura tecnica degli Esami di Stato, Ettore Acerra. “Come ogni anno – dichiara la ministra Fedeli – al Miur abbiamo lavorato per garantire uno svolgimento ordinato dell’esame di Stato e per predisporre delle prove in linea con il percorso formativo delle nostre studentesse e dei nostri studenti, facendo tesoro dell’esperienza degli anni scorsi, delle osservazioni di studenti e docenti, del collegamento con le attività didattiche che si svolgono ogni giorno”.
“Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti – aggiunge l’inquilina di viale Trastevere – è un traguardo importante, ed è anche un momento di passaggio tra fasi differenti della vita. Vogliamo accompagnare le studentesse e gli studenti in questo percorso”. E da oggi scatta il cronoprogramma che tra un mese e mezzo esatto porterà oltre 509mila studenti del quinto anno alla prova scritta di Italiano. Entro il 15 maggio i Consigli di classe dovranno approvare l’omonimo documento che servirà alle commissioni come guida per svolgere le prove: carriere scolastiche di tutti gli studenti, programmi svolti, tipologie di prove sostenute e esperienze fatte durante i cinque anni.
Un mese dopo, il 18 giugno, si celebrerà la riunione preliminare con i docenti – tre membri interni, tre commissari esterni e il presidente – che esamineranno i ragazzi. E due giorni dopo partirà la kermesse delle prove scritte: il 20 giugno quella di Italiano, nella consueta formula con quattro opzioni (saggio breve/articolo di giornale, analisi del testo, tema storico e tema di attualità), il giorno successivo la prova scritta di indirizzo – versione di Greco al classico, Matematica allo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 per il liceo linguistico, scienze umane per il liceo delle scienze umane e lunedì 25 giugno la terza prova scritta, sovente un quizzone con domande a risposta aperta e domande a risposta multipla. Ma quella del 2018 verrà ricordata come l’ultima maturità prima della mezza rivoluzione operata dalla Buona scuola bis.
Con novità su punteggi, prove e requisiti per l’ammissione agli esami. Le novità di quest’anno sono invece pochissime. Una riguarda i modelli di calcolatrice che sarà possibile utilizzare senza incorrere in provvedimenti “rese note – spiegano dal Miur – con una circolare di marzo e chi vorrà usarle dovrà consegnarle il giorno della prima prova scritta per consentire alla commissione d’esame i necessari controlli”. Anche sull’Alternanza scuola-lavoro, che da quest’anno entra a regime, poche novità. Nessun obbligo da parte delle commissioni di indagare sul lavoro svolto. I commissari “nella predisposizione della terza prova, potranno tenere conto, ai fini dell’accertamento delle competenze, delle abilità e delle conoscenze, anche delle esperienze condotte in Alternanza Scuola-Lavoro, stage e tirocinio”.
Stenta a decollare invece la modalità Clil, una materia non linguistica svolta in lingua straniera, introdotta dalla riforma Gelmini. Perché le classi che sono riuscite a svolgere qualche parte del programma in lingua straniera sono poche e anche se gli studenti hanno svolto qualche modulo di Matematica o Storia in inglese non è detto che in commissione ci saranno i docenti delle stesse materie in grado di verificare le competenze degli studenti.
in lingua straniera. Un fallimento dal quale le scuole non sanno come uscire. Ma prima degli esami veri e propri i 509mila studenti iscritti alla maturità dovranno superare lo scoglio dell’ammissione che ogni anno miete 30mila “vittime”.
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