education-2835953_1920 Bologna, il liceo fai-da-te di Confindustria

Bologna, il liceo fai-da-te di Confindustria

 

Corsi per metà in inglese, curriculum orientato sulle materia scientifiche. Ma manca ancora il sì del ministero

di ILARIA VENTURI

 

Apre a Bologna il liceo degli industriali. Sarà un percorso di quattro anni, si chiama “Steam international”, ed è mutuato da un modello inaugurato lo scorso anno dalla provincia di Trento in un centro di formazione professionale a Rovereto. Confindustria l’ha presentato alle famiglie a metà gennaio, per raccogliere le pre-iscrizioni in vista dell’avvio delle lezioni a settembre. La sede della nuova scuola sarà in via Cartoleria. L’Associazione industriali parla di un progetto formativo in divenire e non ancora approvato dal ministero all’Istruzione. Altro non rivela, ma l’iniziativa è molto avanti: la domanda per ottenere la parità è già stata presentata all’ufficio scolastico, così come è stato avviato l’iter per essere riconosciuti a livello ministeriale, come sperimentazione uguale a quella di Rovereto, già partita. E in effetti l’innovazione del percorso formativo non manca.

“Steam” è l’acronimo per Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics: un approccio che punta sulle materie scientifiche, ma non trascura la parte umanistica, in linea con la necessità di un “Rinascimento meccatronico” teorizzato dagli economisti, di un ingegnere-filosofo necessario al futuro dell’industria. Dopo avere spinto forte sull’istruzione tecnica, dopo i tanti appelli e i progetti con gli istituti pubblici, Confindustria ha deciso di farsi anche una scuola tutta sua: sarà privata paritaria (il riconoscimento è atteso entro giugno), con otto borse di studio per i ragazzi meritevoli, provenienti da famiglie in difficoltà economiche, che copriranno il costo di iscrizione. Se il progetto andrà in porto dovrebbe partire una prima classe.

Cosa si studierà? Il percorso sarà di tipo liceale, ad indirizzo scientifico-scienze applicate, col 50% delle lezioni in inglese, un minimo di 6 ore al giorno, 300 di alternanza scuola-lavoro in imprese d’ogni ambito, dal medicale all’automotive. Alla fine dei quattro anni gli studenti otterranno la doppia Maturità: il diploma liceale, con un anno d’anticipo, e quello degli esami inglesi A-Level (Cambridge international). La didattica punterà molto sul saper fare. «Lo scopo è creare nuove competenze, abituando i ragazzi a ragionare, trasversalmente, su come risolvere un problema insieme ai compagni», scrive il presidente Alberto Vacchi nella lettera di invito alla presentazione del nuovo liceo mandata alle scuole medie e che ha fatto arrabbiare il sindacato di base Usb («la scuola di Confindustria pubblicizzata dagli istituti comprensivi statali»).

I presidi delle superiori si dicono sorpresi, il progetto ancora non è stato diffuso. E c’è già chi teme un’invasione di campo.

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