Scuola negata ai disabili, scoppia la protesta: “Sospendete le lezioni per tutti”
I servizi di assistenza ancora non sono partiti. La solidarietà dei presidi: “Se potessimo chiuderemmo gli istituti”. E c’è chi fa lo sciopero della fame
di SALVO INTRAVAIA
“Se potessi farlo, chiuderei davvero la scuola per protesta”. I genitori degli studenti disabili, costretti a rimanere a casa per la mancanza di assistenza che dovrebbe assicurare la Città metropolitana (la ex Provincia regionale), chiamano in causa i dirigenti scolastici e questi si schierano totalmente dalla loro parte. Perché dopo due settimane di lezione non tutti gli studenti disabili sono riusciti ad entrare in classe. E la polemica divampa. Dall’account Facebook #SiamoHandicappatiNoCretini parte la richiesta ai capi d’istituto di “interrompere le attività didattiche finché non ci saranno pari diritti per tutti”. Mentre il presidente dell’Anffas Sicilia, Antonio Costanza, (l’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) ha iniziato ieri lo sciopero della fame.
“E’ intollerabile che nel 2018 i servizi a supporto degli alunni disabili non inizino il primo giorno di scuola. Proseguirò lo sciopero – continua Costanza – fino a quando non avremo risposte dalle istituzioni: quando i nostri alunni avranno i servizi che spettano loro di diritto”. Una richiesta che trova d’accordo il preside del liceo artistico Catalano, Maurizio Cusumano, dove studiano 45 alunni disabili. “Se potessi farlo, chiuderei davvero la scuola in segno di vicinanza a tutti gli alunni disabili che non possono raggiungere le scuole. Ma non posso”.
“E’ aberrante – continua – che ogni anno ci si debba trovare in queste condizioni. Sono nauseato”. Le scuole inviano, per il tramite dell’Ufficio scolastico regionale, alla Città metropolitana di Palermo le istanze con i servizi richiesti a giugno. Evidentemente, non bastano due mesi abbondanti per approntare il tutto. Sono circa 400 gli studenti delle superiori di Palermo e provincia che hanno richiesto l’assistenza igienico-sanitaria e il trasporto-disabili. Per molti è impossibile raggiungere la scuola con mezzi propri. “Non capisco – dice Eliana Romano, a capo dell’istituto Ferrara in pieno centro storico – come ci si possa trovare ogni anno di fronte allo stesso problema. Bisognerebbe pensarci prima. La mia scuola è frequentata da 24 alunni disabili e per fortuna molti sono autonomi, ma uno non frequenta”.
“E’ assurdo – incalza Pia Blandano, preside del liceo Regina Margherita di Palermo – E’ ovvio che si lede il diritto allo studio di questi ragazzi ma non si riesce a risolvere il problema. Probabilmente, c’è un problema sui bilanci dell’ex Provincia. Ovviamente non possiamo chiudere la scuola, si tratta di una provocazione che comprendo”. Al Regina Margherita sono 60 gli alunni diversamente abili. Più di metà dipendono dal trasporto disabili e dagli assistenti e frequentano la scuola a singhiozzo, in base alle disponibilità dei genitori di accompagnarli e riprenderli dopo le lezioni. “Una mamma – conclude Blandano – mi ha detto che può accompagnare la figlia solo per due ore a settimana. Ma purtroppo anche quando partirà il servizio, se sarà come quello dell’anno scorso, si risolveranno i problemi solo in parte
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