Troppi istituti non a norma

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Troppi istituti non a norma

Scuola, i presidi: “Troppi istituti non a norma, rischiamo di essere denunciati e multati”

 

Il governo non ha prorogato l’adeguamento antincendio degli edifici scolastici e ora i dirigenti scolastici scrivono al ministro Bussetti

di SALVO INTRAVAIA

 

 

Il governo Lega/5Stelle non proroga la norma sull’adeguamento alle norme antincendio per gli edifici scolastici. E nei prossimi mesi migliaia di presidi rischiano di essere multati e di essere denunciati penalmente.

L’allarme viene lanciato dall’Andis, la seconda associazione autonoma di dirigenti scolastici italiana, che attraverso il suo presidente ha inviato una lettera al ministero dell’Istruzione Marco Bussetti in cui esprime tutta la sua preoccupazione. “L’Associazione nazionale dirigenti scolastici – scrive Paolino Marotta – intende rappresentare la criticità che si è venuta a determinare a seguito della mancata approvazione nella legge di Bilancio 2019 della proroga del termine per l’adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antincendio”.

Un differimento di un anno che tutti si aspettavano. Perché in base agli stessi dati diffusi dal Miur qualche mese fa sono oltre 22mila, il 55% del totale, i plessi scolastici sprovvisti del Certificato prevenzione incendi richiesto dalla normativa vigente. Il rischio è, continuano dall’Andis, che questi plessi fuorilegge a seguito di una visita dai Vigili del fuoco potrebbero essere trovati “in esercizio senza il completo adeguamento alle disposizioni normative”. In questi casi è prevista la contravvenzione a carico del capo d’istituto che andrebbe denunciato anche penalmente ai sensi della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il fatto è che la competenza sugli edifici scolastici, e sul loro adeguamento, è in capo agli enti locali: i comuni per le scuole dell’infanzia, primarie e medie; le province per le scuole superiori.

E i presidi non hanno le risorse per provvedere a mettere in sicurezza le loro scuole. “È del tutto evidente – conclude Marotta – il rischio per un dirigente scolastico di diventare il capro espiatorio di inadempienze riconducibili invece agli enti proprietari degli edifici”. L’auspicio dell’Andis è quello di un intervento del ministro Bussetti “presso il ministero dell’Interno e il Dipartimento dei Vigili del Fuoco perché venga emanato un decreto ad hoc, che consenta agli enti proprietari di procedere al progressivo adeguamento alla norma degli edifici scolastici, magari con step triennali in analogia a quanto già avviene per le strutture sanitarie”.

 

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Vaccini, i presidi non saranno responsabili delle autocertificazioni false

Vaccini, i presidi non saranno responsabili delle autocertificazioni false

Il ministro Bussetti ha incontrato le organizzazioni sindacali che rappresentano i dirigenti. “Eventuali responsabilità ricadono esclusivamente sugli autori”

di GIORGIA PACINO

 

 

Gli unici responsabili saranno i genitori. Come la mamma no vax che si è vantata sui social di aver falsificato il certificato vaccinale della figlia, poi denunciata dalla scuola, così in caso di autocertificazioni false a risponderne saranno soltanto gli autori. E non anche i presidi.

La precisazione arriva del Miur, dove oggi il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha incontrato le organizzazioni sindacali dei dirigenti scolastici. “Il ministro ci ha garantito che le eventuali responsabilità connesse ad autocertificazioni non veritiere ricadranno esclusivamente sugli autori delle stesse”, conferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli. “Ribadiamo, tuttavia, la posizione da noi già espressa nei giorni scorsi relativamente all’obbligo di vaccinazione e al rischio di ammettere nelle scuole i bambini non vaccinati”, puntualizza. “Ritengo che si debbano accettare le autocertificazioni solo ed esclusivamente laddove le Asl non siano in grado di rilasciare le certificazioni, circostanza che i genitori dovranno dichiarare sotto la propria responsabilità”.

Risale a inizio agosto la dura presa di posizione dei presidi. Nonostante la decisione del governo di rinviare al prossimo anno scolastico l’obbligatorietà delle vaccinazioni, a settembre sarà ancora in vigore il decreto Lorenzin. L’Anp si è detto più volte contrario all’idea di permettere la frequenza scolastica negli asili nido e nelle scuole materne in assenza del certificato dell’Asl e ha respinto anche l’idea di classi differenziate per i bambini immunodepressi. “Finché resta in vigore l’attuale legge sugli obblighi vaccinali, per garantire la tutela della salute di tutti i bambini e in particolare di quelli immunodepressi, dovranno essere effettuati i controlli previsti”, aggiunge Giannelli.

Quello di oggi è stato il primo di una serie di confronti tecnici che, precisa il Miur, “ci saranno a partire dalla prossima settimana, sia per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico sia per affrontare i temi più generali e specifici del mondo della scuola”.

“Per la scuola l’accoglienza costituisce una condizione essenziale per poter svolgere efficacemente il suo compito di istruire, educare e formare. Non può essere tuttavia caricata di incombenze improprie, per le quali non ha titolo e competenza, né si può chiedere alle istituzioni scolastiche di supplire a carenze di altri soggetti”, precisa Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola. “La questione vaccini è in sé molto delicata. Guai se a prevalere sono polemiche strumentali e di corto respiro, tutto ciò alimenta divisioni e tensioni che purtroppo si stanno manifestando anche fra le famiglie degli alunni. Servono interventi che restituiscano alle nostre scuole chiarezza e serenità”.
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