Ricerca del Global teacher status index: “Il Paese al 33° posto su 35, peggio solo Brasile e Israele. Questo influisce sul rendimento degli alunni”
di CATERINA PASOLINI
Scuola, docenti italiani i meno rispettati dagli studenti.
Una docente presa a sediate dagli studenti, una mamma che sputa addosso alla maestra della figlia. E’ cronaca degli ultimi giorni a confermare quello che dicono le statistiche internazionali: l’Italia è tra gli ultimi paesi al mondo per rispetto nei confronti di chi insegna.
A dirlo con i numeri l’indagine del Global teacher status index, fatto grazie a 35mila intervistati tra i 16 e i 65 anni. Il nostro paese è al 33 posto su 35 per quanto riguarda lo status degli insegnanti, il rispetto degli alunni per chi sta in cattedra è in linea. E il mancato rispetto va di pari passo con i cattivi risultati degli studenti: anche loro agli ultimi posti nei test internazionali Pisa di matematica e lettura.
“Questo indice fornisce finalmente una prova accademica a qualcosa che abbiamo sempre saputo istintivamente: il legame tra lo status degli insegnanti nella società e il rendimento dei bambini a scuola. Ora possiamo affermare senza ombra di dubbio che il rispetto degli insegnanti non è solo un importante dovere morale, ma è essenziale per i risultati scolastici di un paese” dice Sunny Varkey della Varkey foundation che ogni anno organizza il global teacher prize per il miglior professore del mondo, un modo per ricordare l’importanza dei docenti nella costruzione del futuro del pianeta
Solo il 16% degli italiani intervistati ritiene infatti che gli studenti i rispettino i propri insegnanti. Si tratta del sesto dato più basso tra tutti i paesi intervistati e del più basso in assoluto tra le grandi economie europee. Un dato che colloca l’Italia nel mondo molto più indietro rispetto alla Cina, dove l’81% degli intervistati ritiene che gli alunni rispettino i propri insegnanti. E va sempre peggio. Gli italiani credono che il rispetto degli alunni per gli insegnanti sia diminuito dal 2013 quando era il 20%
Eppure nonostante tutto questo, quasi un italiano su tre (il 31%) spingerebbe il proprio figlio a diventare insegnante. Probabilmente nella speranza di sfuggire alla crisi trovandosi un posto mal retribuito ma fisso, sicuro. La nostra rappresenta infatti la seconda percentuale più alta tra le maggiori economie dell’UE dopo la Spagna (39%), con un aumento rispetto al 2013, anno in cui la stessa si fermava al 28%.
E parlando di retribuzioni, la metà degli intervistati ritiene che gli insegnanti dovrebbero essere pagati in base ai risultati dei loro alunni, mentre quelli contrari all’idea sono poco più di un quarto (26%). Attrae meno che in passato l’idea che lo stipendio sia legato ai risultati. Nel 2013 il 67% era favorevole, ora il 50.
In merito allo status degli insegnanti, l’Italia ottiene una delle posizioni più basse tra i paesi intervistati, posizionandosi al 33° posto su 35 nel Global Teacher Status Index 2018. Solo Israele e Brasile si collocano più in basso. Lo status degli insegnanti e i risultati degli alunni in Italia corrispondono; infatti, il punteggio estremamente basso è in linea con il diciannovesimo posto ottenuto tra i paesi intervistati in relazione ai punteggi PISA, che valutano i risultati in matematica e lettura.
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